Federico Tre (e il destino infausto)
2005 – Venus – Punkrocker’s
Federico Tre (e il destino infausto) – 2005 – Venus – Punkrocker’s
1) Intro
2) Un mondo nuovo
3) Il marinaio (di St. Pietroburgo)
4) Bienvenido
5) Federico Tre
6) DElla Resistenza
7) 1000 stelle in una cantina
8) i cattivi non muoiono mai
9) che strazio
10) Una festa
11) Intervallo
12) Cercati
13) Non c’è più posto
14) L’ira di Federico
15) Con una freccia al cuore
16) Il Diavolo
17) Portami a casa
33) Outro
Credits:
Registrato dal maestro Oliviero Riva – Bussero (Mi)
Miixato dai maestri Oliviero Riva, Alessandro Sportelli, Alessandro Paolucci,
Leonardo Magnolfi al West Link Studio – Cascina (Pi)
Masterizzato dal maestro Alberto Tutolo al Massive Arts – Milano
Preproduzione: maestri Andrea Caielli Marco Sessa – Sauna Varano Borghi (Va)
Produzione Artistica: maestro Oliviero Riva
Produzione Esecutiva: Punkrocker’s, La Tempesta, Venus Dischi, PaY
Illustrazioni e Progetto Grafico: maestro Stefano Redaelli www.garageland.it
Fotografie: maestro Andrea Rigano www.rigablood.com
Featuring:
Maestro Roberto “Freak” Antoni nella parte di Federico Tre
Maestro Alberto Camerini nella parte del dott.Feelgood
Maestro Olly nella parte del servitore di Federico Tre
Maestro Metius STP nella parte del Diavolo
Video di Federico Tre. regia: Edo Rossi
Testi:
Un mondo nuovo
Le giornate passate ad andarsene via,sono sempre così calde dolci e gentili,Il retro gusto amaro della nostalgia,che quando arrivi avranno nuovi sapori di scarpe nuove e di giorni migliori.
Come arrivò in quello stato è del tutto casuale, lui non aveva in mente un posto in cui stare, perso in tutti i ricordi da accantonare, che quando arrivi avranno nuovi sapori, di scarpe nuove e di giorni migliori.
un mondo nuovo
una vita nuova
senza contare che da lontano è più facile dimenticare
i brutti sogni non ritornano più, in questo nuovo mondo ci sei tu, portando dietro solo i sogni migliori, lasciando a casa quelli che non vuoi, che a volte sembra illogico, poter partire e non portarsi via.
la paura non ritornerà più
in questo nuovo mondo ci sei tu
Il marinaio di (St. Pietroburgo)
vivere nei boschi non è facile
quando sogni sempre una nave
35 anni che non passa da là
ma non se la può scordare
San Pietroburgo
Dove il natale è stato freddo con le mani gelide
La sogna ancora
Che quando sarà libero potrà tornare
Intanto lui racconta a tutti: “Quanto è grosso il mare quanto è grosso il mare quanto cazzo è grosso il mare “
Non se lo può scordare
Vivere sull’acqua era più facile
Con la mente potevi volare
In mezzo a questi alberi non ci può stare
La terra e i ricordi fan male
San Pietroburgo
Il pensiero che lo aiuta a restare
La sogna ancora
Che quando sarà libero potrà tornare
Bienvenido
Bienvenido amigo, in questo posto vedrai ti ci ritroverai, una moneta forte un economia in crescita e volendo qualcosa da fare, la tele dice che va tutto bene se ci vuoi credere a volte conviene
– c’è solo un grosso problema
avendo sogni di plastica senza pretese, vedrai che qui ti ci ritrovi bene, la meritocrazia è solo una bugia se ti comporti a modo e per bene, tieni la testa bassa non metterti in gioco, mi raccomando non scherzare col fuoco
– c’è solo un grosso problema
-il cielo è sempre blu il sole sempre rosso e di notte è tutto nero –
se questo paradiso non ti convince se non senti l’abbraccio caldo di questi fari puntati su di te, che ti controllano ti accudiscono illuminano la strada buia e tortuosa verso la serenità
– c’è solo un grosso problema
guarda sui monti nelle montagne, lì c’è qualcuno che può fare per te, in mezzo ai boschi senza televisione c’è ancora gente che tifa rivolta, pensaci bene almeno due volte, quella è una scelta che segna una svolta – c’è solo un grosso problema
il cielo è sempre blu il sole sempre rosso e di notte è tutto nero, tu che colore scegli?
Federico Tre
Per ogni rivoluzione da fare – ci vuole un cattivo da spodestare
E anche noi ce l’abbiamo – ed è un cattivo di quelli che fan paura
Chiedete pure ai bambini – nei loro sogni non c’è posto per Federico
Solo a sentirne il nome la gente ha paura
non lo sopportan più non lo sopportan più
gli fa paura gli fa paura
Federico Tre
Se lo chiedete agli anziani – non ricordano nemmeno più perch’è lì
C’è stato un Federico uno poi un due forse un altro e poi lui
Quello che sanno di certo – che come lui non ne avevano visti prima
Eran cattivi anche gli altri per forza ma non così tanto
non lo sopportan più non gli piace più
ci fa paura gli fa paura …. Che paura!
Un giorno qualcuno lo ammazzerà ,preparate ghirlande di fiori, ne vogliamo di mille colori
Della resistenza
correre più veloci arrivando quasi a volare
potrà sembrarvi strano ma è cosa normale
perché loro non ne sono capaci hanno solamente una direzione che seguiranno piano senza passione
con noia
noi non ci faremo vedere non si sentiranno rumori
affronteremo il peggio senza timori
perché di questa situazione proprio non se ne può più cercheremo di non viver mai come voi
con noia
senza pensare che sia facile resisteremo ancora resisteremo ancora
Senza più sorridere …. Non ci si può mica stare
Senza più ……
1000 stelle in una cantina
non si resiste a ciò che scintilla
e lei brillava come fosse una stella
colto di sorpresa di notte al buio
forse carente di lucidità
o almeno quella che basta per mantenere (un po’ di) razionalità
ma lei non vuole più restare sola lei vuole 1000 stelle in una cantina
gli esplose in testa come un petardo
forte da non sentire nient’altro
e nel giro di qualche giornata
con l’energia che ci si dà
anestetizzato di brutto
pensa che sei più bella di tutto
ma lei non vuole più restare sola lei vuole 1000 stelle in una cantina
restare troppo soli toglie il piacere che si ha nel compiacersi
e comodo mi corico in te forse per sempre
forse fino a mattina…. Forse per sempre ….. forse fino a mattina …. Ma adesso in fretta che qui c’è una rivoluzione da fare .. tienimi forte stringi e che nessuno si faccia male
che strazio
che si sappia è reato il pensare ch’io non sia il migliore
si commette reato a pensare ch’io non sia perfetto
che c’è qualcosa che non và
si dice in giro che lo ammazzeranno
che strazio chi l’ha detto
fuori il nome lo pretende
non avete rispetto sono il capo sono stato eletto
brutta massa d’ingrati pagherete questo affronto diretto
che c’è qualcosa che non và
si dice in giro che lo ammazzeranno
che strazio chi l’ha detto
fuori il nome lo pretende
sopra ci stò io – sono il vostro signore – sono reggente e padrone – nessuno si permetta mai più
è una calugna che pagherete molto molto caro
ci sono gerarchie da rispettare Federico stà al vertice e voi non siete nessuno
per elevare il vostro stato d’inutilità potete solo servirlo
in uno stato inutile
Una Festa
Padrone qui ci vuole qualcosa per sbloccare questa situazione
La gente è stanca e qui c’è un clima di saturazione
so benissimo che cosa ci vuole so benissimo che cosa gli và
questa è gente semplice gente piena di mediocrità
han bisogno di qualcosa di bello, magari una novità, han bisogno di rilassarsi per ringraziarmi perché sarò buono …anzi buonerrimo!
Una Festa, una grandissima festa con vino a fiumi, luci un sacco di roba da mangiare, gli saranno per sempre riconoscenti felici e contenti
questa si che è una bella idea padrone si respirerà la novità
finalmente le vorranno bene in un clima di cordialità
so benissimo che cosa ci vuole so benissimo che cosa gli và
questa è gente semplice gente piena di mediocrità
la carota e il bastone è una metodologia che forse piacerà
ho sempre preferito esser cattivo e malvagio ma se mi costringono
Cercati
Se cerchi gioia dove non ce né
Eccomi qua sono qui per te
Fragili pensieri, reggono fragili desideri
Che possono aiutarti a calmare la bestia che c’è dentro di te
Perché non passa e non ti passerà mai
Ma io ho qualcosa che può aiutarti
A lenire a sedare il dolore
Un biglietto per un viaggio che ti piacerà
Cercati accettami un viaggio senza mai partire come non ce nè
Per una cifra modica, con un effetto magico
Io ti regalo un sogno che difficilmente se ne andrà
Perché non passa e non ti passerà mai
Ma io ho qualcosa che può aiutarti
A lenire a sedare il dolore
Un biglietto per un viaggio che ti piacerà
Cercati accettami un viaggio senza mai partire come non ce nè
Lasciati curare, conscio che tu non lo potrai fare
Non ti ami ma è normale, e io ti do solo qualcosa da fare
Non ti preoccupare non farti spaventare
Io ti offro un aiuto un abbraccio sincero un calore di fuoco
Un nuovo benvenuto
Non c’è più posto
-inatteso successo di pubblico nell’arena della nostra amata città dove sono confluiti centinaia di spettatori per acclamare il benemerito Federico Tre nel giorno della grande festa in suo onore-
non si poteva pensare sarebbe successo, che tutto quel potere creasse difetto ossessionato dall’obbligo di essere accolto al massimo, acclamato da divinità, folle quel pensiero lo logora essere per sempre il centro di tutto
questa notte dovrete gioire con me acclamarmi come vostro re, un boato festoso, in mezzo a grida di giubilo ditelo che amate solo me, folle quel pensiero lo logora essere per sempre il centro di tutto.
Non c’è più posto è tutto prenotato e non c’è spazio, sarà un successo gradimento assicurato e pure eterno.
Accadde tutto in maniera abbastanza veloce nessuno mai se lo sarebbe aspettato da loro la propaganda deve aver lavorato molto bene dissero poi così dissero così – abbiamo sottovalutato il problema i nostri servizi d’informazione mai avrebbero sospettato una coesione così forte tra ribelli e popolazione, un affronto quest’ultimo che certamente verrà fatto pagare molto caro dal nostro illustre e benefico reggente – cittadini e cittadine preparatevi ad accogliere con un festoso e riconoscente tributo il vostro signore e padrone signore e signori Federico Tre …. Federico è il nemico chi si salva sei tu sei solo tu.
Che nessuno rammenti o racconti quello che è accaduto, taglieremo le lingue di coloro che solo ci proveranno, avete superato il limite, ne pagherete le conseguenze, preparatevi ad una reazione terribile.
l’ira di Federico
io posso tutto – non voi.
Cara paccottiglia di persone sfortunate c’è qualcosa che mi dice che sta volta avete esagerato – non c’è più rispetto – avrete ponderato i rischi di una conseguenza certa non inaspettata cadrà la mia rabbia su di voi – non c’è più rispetto – venga tolto il pane eliminata ogni festività, la musica sparisca dalle strade giù in città, che il divertimento si trasformi in cosa rara gusterete ancora meglio il vostro stato d’inutilità
Con una freccia al cuore
oggi è giorno di festa e festa sarà, non si potrà guastare, nessuno ce la rovinerà, ormai la gente ha capito, guarda, sono tutti con noi, oggi è giorno di festa e festa si farà. Se si decide di agire si agisce, ricorda il fine giustifica i mezzi, devi farlo per noi oppure fallo per loro, se vuoi fallo per lei oppure fallo per te fallo solo per te.
Con una freccia al cuore, con una freccia dritta dentro al cuore Federico muore e non ci si pensa più.
Dodici secondi di nessuna importanza, dodici secondi e senti il fiato che manca per prendere la mira serve sempre pazienza, la precisione esige sempre coscienza, mira Federico con una freccia precisa.
Federico cade la gente attonita stette a guardare, Federico cade sotto il peso di una freccia precisa, Federico cade nessuno avrebbe mai pensato che ci sarebbe stato tutto quel sangue.
Il Diavolo
Vieni via con me
Ti porterò lontano
Non aver paura
Ti terrò la mano
Credimi non capita a tutti un tale onore
Il viaggio sarà breve
vedrai cosa t’aspetta
siamo tutti in attesa
andiamo via di fretta
Sappiamo benissimo che non era difficile governarli era inutile
Vieni via con me
Ti porterò lontano
Non aver paura
Ti terrò la mano
Ironia della sorte un diavolo che viene a prendere un povero diavolo
Siamo fieri di te
Non ce ne sono molti
Una perla rara tra una massa di stolti
Abbiamo un trattamento di sofferenze riservato solo per te
Federico è morto …
Evviva Federico …
Portami a casa
di nuovo sente un peso che lo schiaccia giù, agire non è facile quando a farlo sei tu.
Non è servito a nulla se non per poco, la gratitudine ti culla ma non guarisce, la storia è fatta da chi agisce ma ancora non si sa, come restare calmi quando senti che tutto non va.
Di nuovo sente un peso che lo schiaccia giù, agire non è facile quando a farlo sei tu.
Cerca un nuovo posto ancora che si possa chiamare casa e lo difenda un po’ – portami a casa.
Porterà con se una nuova storia, che racconterà a chi non si annoia, di quel tiranno ucciso, della gente che cantava, di quegli uomini coraggiosi e della loro vittoria
Ma ancora sente un peso che lo schiaccia giù, agire non è facile quando a farlo sei tu.
Cerca un nuovo posto ancora che si possa chiamare casa e lo difenda un po’ – portami a casa.
Quante volte ancora dovrà andare via, quante partenze attenderanno, prima che tutto quanto possa avere un senso e l’equilibrio che si trova possa non spostarsi mai.
– portami a casa.